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SZN Comunicato 6 dicembre. Corte dei Conti bacchetta governance della SZN

Lo scorso 9 novembre la Corte dei Conti ha reso pubblica la sua Determinazione e Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della SZN per l’esercizio 2019 e “sulle successive vicende di maggior rilievo, intervenute dopo la chiusura dell’esercizio”.

La Corte, dopo aver ricordato che nel corso del 2019 il CdA ha modificato lo Statuto per ottemperare alla sentenza n. 7262/2018 del TAR della Campania che, a seguito di ricorso patrocinato  dall’ANPRI, “ha riconosciuto la rappresentanza elettiva, in seno al CdA e al Consiglio scientifico, di ricercatori e tecnologi interni all’Ente”, ha inteso “segnalare che tale novella statutaria – unitamente alle modifiche apportate nel 2019 al regolamento per adeguarne i contenuti – sono state dichiarate nulle dalla recente pronuncia del TAR Campania (sentenza n. 6262/2020)”, anche questa a seguito di ricorso patrocinato dall’ANPRI, “in quanto ritenute elusive del giudicato scaturito dalla precedente sentenza n. 7262/2018 del medesimo TAR nella misura in cui ha subordinato a selezione il diritto all’elettorato passivo dei ricercatori interni”. “Avverso detta decisione – si legge nella Determinazione – pende l’appello al Consiglio di Stato”, la cui “istanza cautelare avanzata dall’Ente è stata respinta con ordinanza n. 1689 del 31 marzo 2021” del Consiglio di Stato.

Per quanto riguarda i compensi degli Organi, la Corte ha rilevato che la disposizione di contenimento della spesa pubblica di cui all’art. 23-ter del decreto legge n. 201/2011 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214/2011), che impone che l’indennità di carica annua non possa superare il 25% dell’ammontare complessivo del trattamento economico percepito, “è stata applicata dall’Ente nei confronti del proprio Presidente”, nella misura di euro 33.675,75, “solo a far data dal 1° gennaio 2019 anziché sin dalla sua entrata in vigore”.

A tal riguardo, la Corte ha “rilevato, sempre in senso critico, che, in relazione all’indennità erogata nel 2018” al Presidente, a seguito della determinazione n. 335/2020 del Direttore Generale, “è stata disposta la corresponsione di un importo lordo aggiuntivo di euro 25.618,51, corrispondente alla differenza tra l’indennità asseritamente spettante per l’anno 2018 (euro 148.942,04) e quanto effettivamente già corrisposto allo stesso titolo in tale esercizio (euro 108.429,30), violando ulteriormente il limite retributivo di cui alla citata disposizione”.

Di conseguenza, la Corte ha richiamato “l’Ente affinché provveda a ripristinare la legittimità dei provvedimenti adottati e ad assicurare l’effettivo conseguimento dei contenimenti di spesa di cui alla citata disposizione di legge”.

La Corte ha, inoltre, scritto che “si riserva ogni necessario approfondimento in occasione dei prossimi referti” in merito al provvedimento n. 383/2020 del Direttore Generale con il quale la SZN, “dopo avere preso atto che il Presidente era stato collocato in regime di tempo definito presso l’Università datrice di lavoro, e reputando che detto regime valga ad escludere l’applicazione del limite retributivo di cui alla citata disposizione” di contenimento della spesa pubblica, “ha disposto di fissare l’indennità di carica del Presidente in euro 134.047,81 lordi, con decorrenza dal 1° ottobre 2020”.

La Corte ha poi evidenziato che nel corso del 2019 sono proseguite le iniziative volte ad espandere le competenze della SZN sul territorio nazionale, “attraverso il potenziamento delle sedi territoriali funzionali all’attività di ricerca”. A tal riguardo, la Corte ha ritenuto di dover “confermare l’invito all’Ente, già rivolto nel recente passato, ad effettuare un’attenta valutazione di siffatte iniziative in relazione ai costi, diretti e indiretti, conseguenti e all’impatto in termini di incremento e irrigidimento della spesa corrente nel medio e lungo periodo, tenuto conto dei principi di efficientamento e contenimento della spesa pubblica”.

La Corte ha, inoltre, segnalato che “il rendiconto finanziario mostra un ulteriore e più marcato peggioramento rispetto al precedente esercizio”, con un disavanzo finanziario pari a euro 524.160 (deteriore di euro 5.310.771 (-111%) rispetto a quanto registrato nell’esercizio 2018), che “il totale complessivo delle entrate ha registrato una diminuzione (pari a euro 4.461.326), passando da 23.504.199 a 19.042.873 euro (-19 per cento)” e che “il valore complessivo delle spese, pari a euro 19.567.033, registra, invece, un incremento del 4,5 per cento rispetto all’esercizio precedente”, restando “preponderanti le spese correnti, che segnano un’importante crescita del 23 per cento”. La Corte ha anche evidenziato che “il patrimonio netto, pari a euro 28.485.000, risulta aumentato (di euro 5.087.506) rispetto all’esercizio precedente (euro 23.397.494) e si mantiene in costante crescita nell’ultimo quinquennio”.

La Corte ha infine rinnovato “la raccomandazione di inserire nell’apposita sezione del sito web istituzionale anche i referti di questa Corte in versione integrale, considerando che, pur essendo connotate da una essenziale funzione di referto al Parlamento, le stesse contengono rilievi e osservazioni”.

 

Gianpaolo Pulcini

FGU – Dipartimento Ricerca

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